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Degne di nota La notizia in tempo reale....... o quasi

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Vecchio 26-05-16, 12:15   #1
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Predefinito I tesori... della Bps

La chicca, se possiamo così chiamarla, è stata sicuramente questa: la gigantografia in 3D*lenticolare del salone del pubblico della sede della Banca Popolare di Sondrio nel capoluogo, in stile Liberty, prima della ristrutturazione avvenuta nel 1971. Una riproduzione che ha regalato un effetto ottico di ampliamento e profondità degli interessanti e raffinati spazi espositivi culturali che Bps ha allestito in un'area del Pentagono a Bormio, in occasione dell'assemblea annuale.
Un momento piacevole e distensivo per i quasi tremila soci che hanno partecipato all'assemblea 2016 e che hanno colto l'occasione per conoscere il patrimonio culturale e artistico della “loro” banca, non sempre visibile da tutti. Una sezione ha condotto i visitatori alla scoperta della mostra d'arte “Bartolomeo*Pinelli (1781-1835) interprete dei "Promessi Sposi” con sedici*gustose *incisioni realizzate nella prima metà del*diciannovesimo secolo da Bartolomeo Pinelli,*artista romano («er pittore de Trastevere», come veniva chiamato), noto soprattutto per le sue acqueforti incentrate sui costumi, su scene animate da popolani e pure dai briganti dell’Agropontino. E non è un caso che i bravi di don Rodrigo abbiano, in queste rappresentazioni, più le sembianze, le movenze e le vesti di tali personaggi. Pinelli si è dedicato particolarmente alla*rappresentazione grafica dei capolavori della letteratura: insieme ai Promessi Sposi si ricordano l’Eneide, la Divina Commedia, la Gerusalemme Liberata, l’Orlando furioso e L’Asino d’oro di Apuleio, oltre a diversi manuali di storia*romana e di mitologia greca,* fino a pubblicare una sua storia romana per immagini e una sua storia greca illustrata.
La*mostra si affiancava a una retrospettiva*sulle radici della Banca Popolare di Sondrio *che intendeva delineare - tramite immagini e documenti curiosi - la storia dell'istituto di piazza Garibaldi: una storia che nasce nel 1871. *Ecco in mostra il primo voluminoso, prezioso "Libro dei Soci" su cui compaiono – in bellissima grafia - i nomi dei "padri fondatori", fra cui Enrico Bressan, primo presidente Bps dal 1871 al 1874; i primi bilanci, raccolta di copialettere, particolari corrispondenze dalla sede centrale alle filiali e viceversa, i primi certificati azionari (talmente curati nella grafia che appaiono quasi un'opera d'arte), i salvadanai e i vecchi libretti di deposito. E poi l'editoria della Popso, qui presente con le opere più rappresentative. Quello sull'ambiente naturale e umano della provincia di Sondrio pubblicato in occasione del primo centenario (1971), le due edizioni della "Guida Turistica" (1979-2001), i libri fotografici dedicati al territorio, quelli vergati da illustri economisti valtellinesi, e "l'ambasciatore" quadrimestrale dell'istituto: il "Notiziario", nato nel 1973 e divenuto una delle riviste bancarie più curate e complete nel panorama italiano.
Tornando al patrimonio artistico della Banca, vale la pena di ricordare Popsoarte.it, il sito nato ormai tredici anni fa con l'intento di far conoscere al grande pubblico, attraverso una rigorosa scheratura scientifica, la collezione d'arte dell'istituto formatasi in oltre cinquant'anni di acquisizioni e mecenatismo culturale. I contenuti del sito dalla sessantina di opere di venti autori dal Medioevo al Novecento si sono arricchiti fino a raggiungere circa 270 opere e una novantina di autori, tutti dotati di schede critiche e bibliografia di Franco Monteforte, che ne ha curato anche il ricco glossario di termini artistici che affianca le schede e ne consente l'agevole lettura e l'approfondimento. Nel sito è riassunto così oltre mezzo secolo di collezionismo artistico della Bps, iniziato nel 1961, con la ristrutturazione della sede centrale della banca in piazza Garibaldi, dovuta all'architetto Luigi Caccia Dominioni, cui si deve l'idea del nucleo iniziale della collezione, quella eccezionale galleria di paesaggi valtellinesi dipinti dai migliori artisti italiani dell'epoca, da Cassinari a Morlotti, a Sassu, a Italo Valenti, che costituisce un'iniziativa unica nella storia del mecenatismo bancario italiano, grazie alla quale il paesaggio valtellinese è entrato nella grande arte italiana del Novecento. A questo nucleo si è affiancata una serie di acquisizioni, fra cui la grande tela del Solimena “L'arrivo delle ceneri di S. Giovanni Battista a Genova”, l'acquaforte di Rembrandt con la “Deposizione della Croce”, il dinto di Pietro Ligari “S. Francesco Saverio battzza la principessa indiana Neachile”. Parallelamente Popsoarte ha avviato anche una sezione destinata alla presentazione dei più rappresentativi artisti valtellinesi del Novecento, come omaggio alla terra in cui la Banca ha avuto la sua origine e mantiene oggi il proprio radicamento.
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