Nigola, un borgo che rivive
Sotto l'ombrello per coprirsi dall'acqua, talvolta mischiata a neve, e riscaldati dai ceppi accesi lungo il percorso, i visitatori di Nigola, l'antico nucleo vicino a San Giacomo di Teglio, hanno fatto un tuffo nel passato ieri.
“Nigola, un borgo che rivive” è, infatti, il titolo della manifestazione che una quindicina di famiglie di Nigola, San Giacomo e San Sebastiano ha organizzato per far conoscere questo borgo che fu diretta pertinenza della famiglia Besta, succeduta con Azzo II nel 1534 all'arcivescovado di Milano nel possesso della contrada, delle coltivazioni e – aspetto particolare – delle “pescherie” sull'Adda (ovvero il diritto esclusivo di pesca su quel tratto di fiume). Notizie queste che, ieri, si sono potute apprendere visitando il paesino insieme a Gianluigi Garbellini e Guido Bresesti che hanno accompagnato in una visita guidata. Tutto intorno uomini e donne in costume di una volta hanno animato la vita del passato lungo la strada decisamente in salita, stretta e tortuosa dove si affacciano rustiche costruzioni medievali e palazzine ottocentesche ristrutturate. Ecco che, durante il percorso, si sono incontrati uomini che forgiavano il ferro, altri addetti alla bilancia per pesare i sacchi di grano saraceno prima di essere portati al mulino dove il grano veniva macinato. E poi chi trasportava la legna, chi faceva il burro, chi batteva le castagne alimento prezioso e utilissimo sia come frutta secca sia per produrre la farina. E ancora un angolo è stato deputato a ricreare una stalla con gli animali, mentre in un altro donne hanno lavorato la maglia. In una stalla, incavata nella roccia, è stata ricreata un'osteria con gli uomini seduti ad un tavolo a giocare a carte. Per finire, in cima alla contrada, la “corte del Guido” con una chicca: un vecchio forno.
Dopo essersi tuffati in questo passato contadino (anche grazie agli attrezzi messi a disposizione dalla famiglia Masotti di Chiuro), nel tardo pomeriggio è stato inscenato il presepe vivente con diverse stazioni lungo la strada, arricchito dal confronto fra la ricostruzione storica del luogo e il senso religioso e cristiano del momento. Infine la chiusura con il coro dei bambini di San Giacomo e Castello dell'Acqua che ha cantato *per Gesù appena nato e per tutti.
«Nonostante le condizioni meteorologiche non fossero le migliori siamo contenti del riscontro che la manifestazione ha avuto – spiega Agnese Bresesti che ha organizzato insieme alle famiglie -. I visitatori erano incuriositi dalla presenza di questo borgo di cui molti non sapevano neppure dell'esistenza. Ringraziamo tutte le persone che hanno lavorato e collaborato per l'evento».
Ma Nigola non si ferma qui e, a febbraio, sarà la location della “Féra de Santa Pulònia” in onore alla patrona Santa Apollonia.
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