Cava di Bianzone: chiesto l'incontro da 12 enti
A questo punto l’incontro non potrà più essere prorogato. La Provincia di Sondrio dovrà ascoltarli. Forse per la prima volta, in Provincia di Sondrio, la volontà dei proprietari e coltivatori del piano del Ranèe di tutelare una delle ultime aree agricole di pregio ancora integre e di opporsi allo sconsiderato consumo del suolo ha raccolto l’adesione della quasi totalità del mondo agricolo e della società civile. Sono dodici gli enti che hanno sottoscritto, insieme al Comitato per la tutela e la valorizzazione del Ranèe di Bianzone, la lettera di richiesta di un tavolo di confronto al presidente della Provincia di Sondrio, Massimo Sertori, inviata il 4 febbraio.
Folta la schiera dei sottoscrittori insieme al Comitato: Associazione Provinciale Allevatori, Apilombardia Associazione Regionale Produttori Apistici, Arci Comitato Regionale Lombardia, Coldiretti Sondrio, Consorzio tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto, Consorzio tutela mele di Valtellina, Consorzio tutela vini di Valtellina, Confagricoltura Sondrio, Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina Valtellina Che Gusto!, Legambiente media Valtellina e WWF Valtellina e Valchiavenna. «La Giunta Provinciale ha deciso nel gennaio 2011 di approvare il progetto di gestione presentato da un cavatore dando inizio al procedimento amministrativo teso a permettere l’effettiva escavazione – si legge nella missiva -. E ora l’amministrazione provinciale è sul punto di autorizzare gli espropri per “pubblica utilità”, avendo avviato nel luglio 2012 il procedimento amministrativo di autorizzazione/concessione. Riteniamo, tra l’altro, l’avvio di tale procedimento di dubbia legittimità, come indicato nelle osservazioni ai sensi di legge presentate dai proprietari interessati, e debba essere fermato». Il comitato chiede in base a quale concezione della legalità si possa definire di “pubblica utilità” devastare un territorio che il Piano Territoriale Regionale e il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale considerano di elevato pregio agricolo, paesaggistico ed ambientale, nei terreni che forniscono la materia prima per la produzione del formaggio Casera DOP, a due passi dai conoidi di Boalzo e Bianzone dove si producono le mele IGT Melavì e ben visibili dai famosi vigneti che producono i vini a D.O. Valtellina, posti proprio di fronte. «Ci auguriamo che, nel rispetto dei doveri istituzionali che gli competono, il presidente voglia tener conto della straordinaria coesione di intenti degli aderenti al Comitato confrontandosi finalmente e in tempi certi con la richiesta di stralcio dal piano cave dell’area agricola del Ranèe». Infine una richiesta ai candidati alle elezioni del Ccnsiglio regionale lombardo e del parlamento una presa di posizione chiara ed esplicita. «Ritengono, come noi, che il futuro della Valtellina stia nella capacità di sviluppare sinergie tra turismo e prodotti tipici del comparto agro-alimentare e gastronomico – domandano - ? Se si, vogliono puntare decisamente in questa direzione, da subito, cogliendo l’occasione offerta dalla crisi gravissima che stiamo vivendo per avviare un processo di conservazione e ricostruzione del territorio? Riteniamo di essere “cittadinanza attiva” e sapremo esserlo anche al momento del voto».
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