Una soluzione per i terrazzamenti in degrado
Si profila una soluzione per i quattro ettari e mezzo di terreno prima coltivato a vite, ora incolto, con erbacce che crescono a dismisura, proprio sopra il borgo di Bianzone in località Selva. Un vero peccato vedere i vigneti terrazzati, simbolo identificativo del versante retico della provincia, in stato di abbandono ormai da diversi anni. Al recupero di questa porzione di territorio sta lavorando alacremente da quando si è insediato il sindaco, Alan Delle Coste, ed ora finalmente è stata presentata al Comune una proposta di gestione. Di questo l'amministrazione parlerà con i cinquanta proprietari dei terreni nell'incontro fissato venerdì prossimo in municipio.
«Stiamo cercando un nuovo soggetto che si voglia impegnare nella gestione dei terreni che sono di proprietà privata - spiega il sindaco -. L'interesse c'è, ma poi di fronte all'impegno economico, molti si sono tirati indietro. Soltanto da poco abbiamo ricevuto una proposta che vorremmo condividere con i proprietari». Delle Coste non entra troppo nei particolari della proposta, in quanto ritiene corretto prima presentarla alla gente di Bianzone, ma anticipa che ad averla formulata sono dei giovani imprenditori.
Facendo un passo indietro, va ricordato che, a cavallo del 2006 e 2007, si era conclusa la prima fase del progetto, finanziato per circa 350mila euro dalla Legge Valtellina, che aveva portato alla sistemazione idro-geologica del terreno in questione sopra Bianzone. Con il secondo pacchetto di finanziamento di 280mila euro, ottenuto sempre sulla Legge Valtellina e riconosciuto dalla Provincia, si era proseguito sulla linea di salvaguardia e messa in sicurezza, con la sistemazione o rimozione dei muretti e la sistemazione idrogeologica a monte della vecchia strada di Piazzeda. Dopodiché i cinquanta proprietari, coordinati dal Comune, avevano accettato di creare un fondo unico per il progetto che sarebbe stato gestito, per il reimpianto della vite, da parte della Cantina cooperativa di Villa e Bianzone. Cantina che, però, alla fine non aveva fatto nulla ed ora che in liquidazione non è intenzionata ad occuparsene. Da qui l'abbandono dei terrazzamenti, la cui situazione è stata più volte segnalata nel corso degli anni in consiglio comunale e anche dai proprietari dei vigneti. «Questa parte del territorio è un biglietto da visita per Bianzone, perchè si affaccia proprio all'ingresso del paese – prosegue Delle Coste -. Negli ultimi mesi l'amministrazione ha preso contatto con parecchi imprenditori vitivinicoli della provincia. In questo momento di “ritorno” alla terra in particolare delle nuove generazioni, i più interessati sono i giovani. Recentemente si è fatto avanti un gruppo di ragazzi disposto a prendere in tutto due ettari e mezzo. Speriamo che la proposta dia esito». Certo il lavoro da fare non è poco. Bisogna estirpare la vegetazione e procedere con un reimpianto complessivo. Delle Coste non esclude che si possa anche cambiare tipologia di coltivazione, ad esempio piccoli frutti o ulivi, purché sia un'operazione che stia in piedi economicamente e che, in questo modo, restituisca decoro all'ingresso del paese dove – per contraddizione – c'è pure un piccolo museo del vino, oltre la rinomata casa vinicola La Gatta.
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