Erano gli anni in cui si faceva il sapone in casa, mettendo a bollire in una grande caldaia le ossa e gli scarti del maiale e aggiungendovi la corrosiva soda caustica, capace di ridurre il tutto in una densa poltiglia di un indefinibile colore giallo-nocciola.
Raffreddandosi, la poltiglia si solidificava e allora venire tagliata in grandi e irregolari cubi... che di schiuma non ne facevano e non avevano neppure un odore sopraffino. Erano gli anni in cui i panni si lavavano nell'Adda o nei fossi, facendo scivolare la bradèla (largo cuneo la cui punta veniva immersa nell'acqua) e le donne si inginocchiavano su di essa, in cui si tingevano gli indumenti quando avevano perso coloro immergendoli nell'acqua bollente della culdèra dove si versava una polverina magica che dava all'indumento un colore blu, nero o marrone. Il caffé lo si faceva nel pentolino, facendo bollire la polvere (spesso orzo) e aggiungendovi, prima di toglierlo dal fuoco, un cucchiaino di ulandés, una sostanza appiccicosa che dava all'intruglio sapore e colore....
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