Talmente bianca: il film valtellinese
Sala del cinema Excelsior piena per due sere di seguito per la proiezione del mediometraggio “Talmente bianca”, il primo lavoro cinematografico di Gianluca Moiser (attore e regista) e del videomaker Maurizio Gusmeroli, prodotto dalla compagnia teatrale Gente Assurda. E proprio sul fatto che sia un gruppo che “fa” teatro ad essersi avvicinato per la prima al grande schermo ha puntato Moiser, giovedì sera, alla presentazione del film che ha coinvolto oltre una sessantina fra attori e comparse e richiesto diversi mesi fra riprese cinematografiche, doppiaggio e montaggio. Non a caso la proiezione è avvenuta in vicinanza del giorno del Gabinat, il “cuore” della vicenda che prende spunto dal racconto di Giuseppe Napoleone Besta ("L'Epifania" o "La bella mugnaia di Boalzo") della raccolta di racconti “Bozzetti valtellinesi”.
«La folta partecipazione di pubblico – ha sottolineato ad inizio serata Maurizio Gianola, presidente del Centro di ricerca e animazione sociale di Sondrio – è un incitamento per i protagonisti di questa avventura a proseguire. È un'arte difficile, quella del cinema, alla base della quale c'è il desiderio di comunicare qualcosa». E nel lavoro di Moiser e team c'è un progetto culturale che parte dalla conoscenza storica del testo, della tradizione in esso racchiusa e dei luoghi e, dunque, si apre alla recitazione a 360 gradi nel rispetto delle fonti e del tempo. «Abbiamo scoperto che la tradizione del Gabinat è solo valtellinese – ha dichiarato Marilena Marmo, sceneggiatrice insieme ad Anna Galimberti, Maurizio Gusmeroli e Gianluca Moiser – e abbiamo voluto unire questo elemento locale con valori universali che sono quelli dei sentimenti dell'amore, dell'invidia, del rimorso e del dolore». Gusmeroli, che ha girato le riprese, ha ammesso di occuparsi di video da pochi anni, ma di essersi appassionato e di aver condiviso con Moiser questo progetto, «non privo di difficoltà – ha rivelato -. Non avevamo una troupe televisiva al nostro seguito, ma solo la mia telecamera». Moiser, nel ringraziare gli sponsor (fra cui Bim e Pro Valtellina) e chi ha collaborato, ha aggiunto: «E' un film drammatico, ma non possiamo nascondere di esserci divertiti molto a realizzarlo».
La storia racconta di Eufemia (una eterea Valentina Galimberi), una mugnaia con la pelle così bianca da parere una nobile, che si innamora, ricambiata, di un vero nobile Giuseppe (Alessandro Bombardieri). Ma l'invidia dell'amica popolana Marta (una brillante Eleonora Boscacci) proprio nel giorno del Gabinat farà sfiorire la bellezza di Eufemia, naufragare il suo sogno di diventare la sposa di Giuseppe, relegandola ad una vita solitaria nei boschi di Teglio fino alla morte. Fedele il lavoro dei registi che hanno utilizzato abiti del tempo o abiti rispettosi dell'epoca in cui i fatti si sarebbero svolti (i Bozzetti sono stati stampati nella seconda metà dell'Ottocento) e scelto luoghi confacenti alla narrazione fra cui, in primis, Teglio (da Boalzo alla chiesa di San Martino, da boschi e campi di grano saraceno al mulino Menaglio) oltre ad un'osteria a Berbenno fino a due abitazioni signorili a Sondrio e Chiuro. La proiezione si è chiusa con i contenuti speciali (le “papere” degli attori, prove e doppiaggio) e l'annuncio di un nuovo spettacolo – questa volta tutto teatrale – “La mia vita è un piano B” di Gente Assurda che sarà pronto a maggio.
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