"Andare per frutti..."
Una serata che vuole essere un ringraziamento agli agricoltori, alle loro mani pazienti che hanno tessuto il paesaggio della Valtellina attraverso il quale si vorrebbe essere famosi nel mondo. Una serata durante la quale presentare il patrimonio, non solo paesaggistico, della Valle. Si intitola “Andare per frutti” l’incontro che la biblioteca di Chiuro e l’associazione Bradamante organizzano all’auditorium Valtellinesi nel mondo, venerdì 24 ottobre alle 20,45. Nell'occasione saranno presentati per la prima volta al pubblico i meravigliosi affreschi della natura di Ca' dei Levi, scoperti con la recente ristrutturazione. Questi ritrovamenti e i nuovi significati scoperti per l'affresco ariostesco di Castel Masegra aprono a un'infinità di spunti di ricerca. Nel corso della serata – tenuta da Giorgio Baruta, presidente della biblioteca, e Silvana Onetti, presidente di Bradamante - sarà fatto un accenno anche ai testi di Hortensio Lando, in particolare alla lettera di Lucia Gamabara sul Giardino dei Semplici del marito Antonio Maria Quadrio di Tirano.
Il Rinascimento italiano è una delle maggiori imprese culturali della storia e i suoi protagonisti sono ancora oggi tra i più famosi nomi dell’arte e della poesia: Leonardo da Vinci, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Sebastiano del Piombo, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, sono citati nell’Orlando Furioso da Ludovico Ariosto come i più grandi pittori del suo tempo. L’enorme influenza che ebbero su numerosi artisti è testimoniata dalle opere che si trovano sparse un po’ in tutto il Paese e anche in Valtellina e in Valchiavenna. «Nell’itinerario ariostesco di Talamona, Sondrio e Teglio – spiegano i relatori - troviamo una stupenda rassegna di immagini della natura negli inediti affreschi di Ca’ dei Levi e in quelli già noti di Palazzo Valenti, Castel Masegra, Palazzo Besta. Altri importanti esempi si trovano a Ponte in Valtellina, a Chiuro, a Tirano, a Mazzo di Valtellina, a Prosto di Piuro. Trionfanti coppe ricolme di frutti sono scolpite nella pietra dei portali; dipinti di bordure, festoni e bouquet vegetali decorano i saloni dei palazzi con immagini di verdure degli orti, melograni, pere, mele e specialmente l’uva, ancora oggi coltivata nelle vigne sui terrazzamenti. In omaggio alla vendemmia dedichiamo questo appuntamento d’autunno nel cuore della campagna, tra arte e natura, all’opera preziosa degli agricoltori valtellinesi».
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