"Calzini colorati" questa sera si presenta
Giacomo Gusmeroli, “il poeta apprendista” ormai cresciuto e maturato, le chiama con un termine suggestivo “parole incarnate”, cioè parole che si hanno sotto la pelle, nella carne, nel cuore; parole autentiche, vere al di là delle sofferenze, sincere al di là delle speranze: Sono i versi contenuti nel libro “Calzini colorati” scritto a otto voci da sei persone che frequentano il centro diurno di Tirano, con la guida del poeta Gusmeroli e dell’operatrice Paola Bettini. Il volume, che raccoglie una trentina di poesie e immagini che ritraggono i lavori prodotti durante il laboratorio di ceramica alla Casa dell’Arte di Tirano, sarà presentato venerdì 6 novembre nella sala della banca Credito Valtellinese di Tirano (alle 20.30). Alla serata, che sarà presentata da Gianfranco Avella (che con Gusmeroli ha pubblicato la racconta “Magnalia”), saranno presenti i poeti, mentre la lettura e l’animazione dell’interpretazione saranno affidate all’attrice Marina Martinelli e ai musicisti Paco Garro, Mimmo Ricotta e Andrea Murada.
Il volumetto è frutto del laboratorio durato circa un anno cui i sei neo-poeti si sono dedicati un giorno alla settimana ed è esso stesso una sperimentazione, perché non è facile creare un prodotto poetico fatto di un lavoro corale, a otto voci appunto. «Alcune di queste persone sentivano in sé la vena poetica, ma si tratta di farla emergere – spiega il “maestro Gusmeroli” come i partecipanti all’iniziativa lo chiamavano -. Nella poesia non c’è solo la parola, c’è anche la forma che va rispettata. Per me è stata un’esperienza bellissima, ho ammirato di loro l’esserci nonostante tutto, nonostante quella sofferenza palpabile che spesso trapelava dai loro volti e dal loro corpo». Il titolo della raccolta trae spunto proprio da un delicato componimento in cui una nipote, al funerale della nonna, sente freddo ai piedi e pensa ai calzini colorati che la nonna le avrebbe dato da indossare. Dunque ricordi, ma non solo. Diversi sono i temi che vengono affrontati in “Calzini colorati” come il dolore, la fede, la disperazione, ma anche la speranza. Uno spaccato di “umanità” che ha lavorato in gruppo, aprendosi attraverso i versi in modo genuino e producendo un libro di grande dignità e di bellezza poetica.
«I nostri appuntamenti del lunedì nel “cominciamento del giorno” sono stati un fortunato dono – dicono dal dipartimento di salute mentale dell’azienda ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna -. Dal lavoro costante del gruppo è nato un piccolo libro, di cui siamo orgogliosi. La possibilità di presentarlo e farlo conoscere alla cittadinanza è un’occasione unica e preziosa per chi spesso si sente escluso, a causa dei problemi di salute psichica di cui è portatore, di vivere un’esperienza di valorizzazione, considerazione, vicinanza della comunità. L'idea si è sviluppata poiché gli operatori avevano rilevato in alcune persone in cura al centro diurno una vena poetica, una capacità di esprimere emozioni, sentimenti, dolori, inquietudini, interrogativi personali - altrimenti invece chiusi nel cuore e inespressi - proprio attraverso il linguaggio della poesia. Così grazie all’incontro felice con il poeta Giacomo Gusmeroli, alla sua disponibilità e all'impegno costante di un gruppo da lui seguito è nato il libro».
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