"Angelica e Sacripante" da oggi a Sondrio
Arriva il 3 dicembre a palazzo Pretorio di Sondrio l’ultima tappa di un triplice percorso che ha toccato le sedi di Teglio e di Talamona che presenta una selezione di immagini ad alta definizione e di fotografie che illustrano e valorizzano il ciclo artistico degli affreschi ispirati all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. La rassegna è curata dalla Soprintendenza ai beni architettonici di Milano, unitamente al Comune di Sondrio, alle amministrazioni interessate dalla presenza delle dimore gentilizie, con la collaborazione dell’associazione Bradamante. Novità assoluta «l’esposizione in pubblico, per la prima volta, delle riproduzioni delle decorazioni pittoriche della saletta all’interno della torre colombaia nell’ala ovest di Castel Masegra, che presentano scene tratte dai primi otto canti dell’Orlando Furioso – spiega l’assessore alla Cultura, Marina Cotelli -. Solo a seguito di recenti studi comparativi tra gli affreschi sondriesi e le xilografie che illustravano l’edizione più preziosa del poema ariostesco, a cura di Gabriele Giolito de’ Ferrari, infatti, è stato possibile ascrivere in via definitiva al ciclo ispirato all’Orlando i lavori di Castel Masegra. Vero e proprio best seller del XVI secolo, certamente presente in elegantissimo esemplare nelle biblioteche delle famiglie più facoltose dell’epoca, tra cui i Beccaria che trasformarono il fortilizio in dimora rinascimentale, la fortuna dell’Orlando non si è limitata al campo letterario, dando invece origine a una serie di traduzioni pittoriche che hanno caratterizzato l’iconografia del tempo». Insieme ai più noti affreschi di Palazzo Besta a Teglio e di casa Valenti di Talamona, il ciclo di Castel Masegra, che ora viene portato alla pubblica conoscenza grazie al progetto della Soprintendenza, completa un percorso di studi ariosteschi che conferma la centralità della Valtellina nel Cinquecento, quale snodo di comunicazione, anche culturale, tra i Grigioni, la Serenissima e Milano. Direttamente dalle pagine del poema prendono vita sulle lunette e i quadrilobi della colombaia del Castello le vicende di Angelica, Rinaldo, Sacripante, Merlino e la maga Melissa, mentre, sullo sfondo, sembra celebrarsi altra leggenda, che voleva i Capitanei, precedenti proprietari della fortezza, in possesso della scacchiera e del corno del paladino Orlando, da cui pretendevano discendere. Le grandi riproduzioni degli affreschi consentono ora di apprezzare, per la prima volta da vicino, le scene raffigurate, in attesa che la messa in sicurezza del percorso verso l’ala ovest del Castello, cui si procederà nell’ambito dei lavori previsti in seno agli interventi dei “Distretti Culturali” finanziati dalla Fondazione Cariplo, permetta una fruizione diretta e “con il naso all’insù” del ciclo pittorico. La mostra verrà inaugurata il 3 dicembre alle 18 e sarà visitabile fino al 15 gennaio da lunedì a sabato 9-12, 14.30-19.
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