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03-07-14, 08:11 | #1 |
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Aprica. Batosta Imu sulle seconde case
Batosta Imu sulle seconde case e altre categorie – fatto eccetto per la prima casa – ad Aprica. Il consiglio comunale di Aprica, convocato mercoledì sera, all’unanimità ha approvato di aumentare l’imposta municipale unica portandola allo 0,94 per mille (con un incremento di un punto e otto rispetto all’anno scorso). Il che significa che cittadini e proprietari di case di villeggiatura pagheranno al Comune 2 milioni 900mila euro. Di questi resta nelle casse comunali 1 milione 480mila euro, mentre la differenza viene trattenuta dalla Stato centrale attraverso il fondo solidarietà. Una decisione motivata, come ha detto il sindaco Carla Cioccarelli, «dalla necessità di far quadrare il bilancio». Il Comune di Aprica ha preferito azzerare la Tasi – che rappresenta comunque una tassa sulla prima casa, al pari dell’Imu secondo Cioccarleli – per non tassare i cittadini e incidere invece su chi ha più di un’abitazione – e, comunque, ad Aprica sono molti – e sui turisti. Il gettito della Tari, invece, la ex Tares porterà altri 448mila euro. Il tutto in un bilancio di previsione di quasi 5 milioni di euro.
Fra le entrate si segnalano quella dal Comune di Corteno per la gestione della scuola materna (10mila euro), i contributi Ato pari a 180mila euro per opere effettuate, 300mila euro per i lavori di separazione delle acque. Fra le spese, oltre a 150mila euro per la manutenzione delle strade, compaiono 160mila euro per il turismo. Il costo della rimozione della neve da strade e marciapiedi è costato 87mila euro e 70mila euro. «Nonostante gli interventi effettuati per ottenere risparmio energetico il costo dell’illuminazione pubblica ammonta a 75mila euro, come pure la spesa per gas ed energia elettrica alla piscina 100mila euro – ha aggiunto Cioccarelli -. Il bilancio del Comune non consente investimenti per cui le opere in programma per il 2014 vertono su miglioramenti energetici con la riqualificazione delle centrali termiche degli edifici comunali (due scuole, municipio, ufficio turistico) che funzionano ancora a gasolio e saranno commutate a gas. A giorni sarà sistemata l’area tennis con la realizzazione di un parco giochi e completato il sistema fognario. E’ in partenza la realizzazione della ciclabile in quota in Val Belviso e a breve partiranno anche i lavori su via Clef. Contraria la minoranza, rappresentata da Danilo Muti e Ottorino Volonté, che si è riservata di approfondire alcuni punti del bilancio. Frizione c’è stata relativamente allo smaltimento della neve in un’ottica di igiene urbana, «in quanto, insieme alla neve – ha fatto presente -, ci sono anche sale e sabbia che vengono asportati». Il sindaco ha rassicurato che la neve, depositata vicino al torrente o nelle piazzole, viene raccolta e portata via da Secam: «Spendiamo 130mila euro per lo smaltimento della neve e la follia di questo costo è data dal fatto che dobbiamo acquistare la sabbia, pulire le strade, raccogliere la neve e smaltirla come inerte vista la presenza di questi materiali». |
03-07-14, 13:11 | #2 |
Utente
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Riferimento: Aprica. Batosta Imu sulle seconde case
A memoria, nel 2011 sono stati effettuati versamenti IMU per 50'000 euro per prime case, mentre circa 2'100'000 euro era il totale dei versamenti per gli altri beni. Fra gli altri beni soggetti ad IMU una parte non trascurabile è data dalle aree fabbricabili.
Fatte salve le evidenti ragioni di bilancio, i margini del comune sui fabbricati sono limitati alla variazione delle aliquote, e va dato atto al comune di aver lasciate le aliquote invariate sino a "ieri". Rispetto alle aree fabbricabili, invece, va rilevato che il valore su cui viene calcolata l'IMU è il valore commerciale che viene definito da una delibera comunale, poi a valle rimane sempre la leva dell'aliquota. Dunque sulle aree fabbricabili il Comune ha due leve su cui agire. L'ultima delibera che ha fissato il valore delle aree fabbricabili è parecchio datata ed inoltre di fatto è già da 4 o 5 anni che le previsioni del PRG (decaduto lunedì 30 Giugno) non sono più attuabili per le porzioni di territorio soggette a PE (per le aree direttamente edificabili il discorso è diverso). Il nuovo PGT ha applicato tagli molto consistenti agli indici volumetrici, già anticipati dal documento di piano sin dal dicembre 2012. Gli enti (Provincia e Regione) infine, nei loro pareri con prescrizioni sulla compatibilità del PGT hanno rilevato che fino all'approvazione del PGT le aree non sono edificabili (dunque pagano o non pagano IMU?). Quello che chiederei al Comune è un atto di coerenza che non ha mai avuto il coraggio di compiere. Dal momento che le previsioni del PRG non erano più attuabili - diciamo dalla decadenza della legge regionale 23 in avanti e fatti salvi i PL in essere (e qui ci sarebbe parecchio da dire...) - perchè non ha pensato di adeguare i valori indicati dalla delibera ? Inoltre dal Dicembre 2012 il Comune ha palesato il suo intento di ridurre le capacità edificatorie. Si dirà che il PGT è stato approvato solo il 30 Giugno 2014, ma i valori della vecchia delibera erano palesemente non adeguati e non è stato fatto niente per adeguarli. Capisco che le esigenze di cassa del comune siano rilevanti, ma sarebbe stato corretto dire alla popolazione "ancora per qualche anno lasciateci pescare dalle vostre tasche ingiustamente, ci siamo scordati di adeguare i valori al crollo del mercato...". |
23-05-15, 10:13 | #3 |
Utente
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Riferimento: Aprica. Batosta Imu sulle seconde case
Il 18 Marzo finalmente il Comune si è riunito e ha stabilito tramite delibera quali fossero i nuovi valori per le aree fabbricabili sui quali pagare l'IMU.
Parlo per le aree degli ambiti di trasformazione, che in precedenza davano diritto a 0.7mc/mq e venivano valutate 24 Euro/mq, con aliquota IMU al 9.5 per mille. Ora invece danno diritto ( ma è tutto da vedere) a soli 0.4mc/mq ed in compenso sono valutate 40 Euro/mq - non so in base a quale impennata del mercato immobiliare (lo stesso Sindaco diceva di non vedere la fila di operatori che volessero investire). L'aliquota è rimasta al 9.5 per mille. Significa che l'IMU versata per ogni mc eventualmente realizzabile è passata da circa 32 centesimi a 94 centesimi: quasi triplicata. Non era certo quanto atteso dai cittadini: sarà anche una perfetta operazione contabile a bilancio zero riguardo all'IMU, ma non ha motivazioni corrette, e non basta dire che i valori precedenti erano vecchi... |
07-12-15, 17:36 | #4 |
Utente
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Riferimento: Aprica. Batosta Imu sulle seconde case
Alcune altre considerazioni sull’IMU da pagare (in questi giorni) sulle aree fabbricabili.
Come previsto da normativa, il valore IMU è stato definito dal Comune sulla base di una perizia del 18/3/2015. L’ultima perizia risaliva al 2003 – Sindaco Bosoni. Per tutti quelli che non hanno potuto leggere la perizia, riporto in stralcio il punto 5 e la allego per intero: 5. ANDAMENTO DEL MERCATO IMMOBILIARE Il mercato immobiliare negli ultimi anni sta vivendo una fase di stagnazione. Sino al 2007 prima della crisi economica che ha colpito l’Italia intera, si è assistito a fasi alterne tendenzialmente positive determinate dalla volontà di investire nel mattone oltre che per effetto conseguente alla richiesta turistica anche come bene rifugio per le famiglie. La crisi economica e l’aumento della pressione fiscale sugli immobili ha prodotto un forte rallentamento delle compravendite eseguite e un notevole ridimensionamento dei prezzi sia per quanto riguarda gli immobili (seconde case o case vacanza) che, di conseguenza, dei terreni fabbricabili. Durante gli ultimi 4/5 anni la domanda di immobili residenziali e di terreni fabbricabili è diminuita sensibilmente, mentre l’offerta è aumentata. Il mercato locale, strettamente legato alla tipicità turistica di Aprica, ha subito più sensibilmente questi fattori negativi, rispetto alle realtà cittadine, dove il mercato resta comunque dinamico in quanto legato alla compravendita di prime case. In assenza di statistiche ufficiali aggiornate e riferibili al numero degli scambi in corso, le previsioni di mercato possono essere costruite sulla base dei sentimenti espressi dagli operatori immobiliari, che confermano la stasi del mercato per quanto riguarda il numero di operazioni concluse in Aprica come nelle vicine località turistiche. Non sono dunque evidenziati elementi che facciano pensare ad un mercato pimpante, anzi il Comune stesso, nella sua perizia, evidenzia: • un rallentamento delle compravendite; • un notevole ridimensionamento dei prezzi; • domanda in diminuzione e offerta in aumento; • assenza di statistiche ufficiali; • stasi del mercato. Ho già in precedenza segnalato (e la perizia del Comune lo conferma al punto 7) che il valore di un’area è fortemente influenzato dalla sua potenzialità edificatoria o indice di densità fondiaria, che fornisce il volume edificabile per unità di superficie (mc/mq). Per gran parte degli ambiti di trasformazione turistico/residenziale, l’indice è sceso da 0.7mc/mq a 0.4mc/mq (Valore residuo = 57.14% del valore precedente). Non vedo alcuna logicità nel percorso che da una corretta analisi del mercato immobiliare porta alla valorizzazione delle aree fabbricabili: siamo passati da un’imposizione IMU di 0.33Euro/mc edificabile ad una di 0.97 Euro/mc edificabile: l’IMU è triplicata. Inoltre le reali prospettive di mercato non sono rosee e la legge sul consumo del suolo recentemente approvata dalla Regione rischia di fare il resto. Siamo condannati a pagare l’IMU (molto cara) su terreni che non verranno quasi certamente mai edificati, solo per far quadrare i conti del Comune. Non me ne abbia l’estensore della perizia che conosco e stimo, ma credo che l’esito della perizia dovesse essere obbligatoriamente quello che abbiamo visto, per considerazioni strettamente di bilancio e non di mercato. Il mercato, già depresso, viene ora vessato dal Comune, e non credo possa trovare la forza di rialzarsi e di esprimere ancora valore aggiunto per l’intero paese, oltretutto tenuto sotto scacco da un PGT molto discutibile, oggetto di più ricorsi al TAR. La Regione, nel suo parere, lamentava che il nuovo PGT fosse sostanzialmente una riproposizione del vecchio PRG, con previsioni urbanistiche troppo elevate. La Regione individuava nell’eccessiva dimensione dei PE del vecchio PRG l’unica attenuante al fatto che di tutti i mq previsti dal vecchio PRG nelle zone ora definite “ambiti di trasformazione” non ne fossero stati realizzati che una piccola quantità (vedasi parere della Regione). Il Comune avrebbe dunque dovuto “osare” molto di più, uscire con indici ben più bassi ma realizzabili, e prevedere dimensioni degli ambiti più omogenee: si va da ambiti di meno di 12’000mq ad ambiti di più di 63’000mq. Concordo pienamente con le critiche della Regione. Per ora dobbiamo pagare, ma invece di criticare sempre chi sta lontano dalla propria città o paese (tipicamente il Governo che avrà senza dubbio le sue responsabilità), suggerirei di essere un filo più attenti al locale. Il comune – che siamo noi cittadini - va sempre sostenuto: l’interesse dei privati dovrebbe convergere ed essere in armonia con quello della Comunità, ma così mi sembra che non vada proprio bene. Il file della perizia è troppo grande e non posso allegarlo, vedo di ridurlo e lo allegherò quanto prima. |
07-12-15, 17:48 | #5 |
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Riferimento: Aprica. Batosta Imu sulle seconde case
Ecco l'allegato della Perizia del Comune dello scorso 18 Marzo.
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31-05-16, 09:29 | #6 |
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Riferimento: Aprica. Batosta Imu sulle seconde case
La legge Regionale N. 31 del 28/11/2014 sulla limitazione del Consumo del Suolo, a firma del Presidente Roberto Maroni ed entrata in vigore a Dicembre 2014, prevede gradualmente di proibire l’edificazione del suolo agricolo definito come “risorsa non rinnovabile, e bene comune di fondamentale importanza per l’equilibrio ambientale”, di fatto indirizzando l’attività edilizia sulla trasformazione ed il riuso dell’esistente.
In particolare, scopo della presente legge è di concretizzare sul territorio della Lombardia il traguardo previsto dalla Commissione europea di giungere entro il 2050 a una occupazione netta di terreno pari a zero. (E’ il testo del comma 4 dell’Art. 1) La stessa legge al comma 6 dell’Art. 5 prevede un regime transitorio della durata di 30 mesi durane il quale sia possibile dar corso all’attuazione dei piani previsti dal Documento di Piano del PGT (ad esempio i famosi Ambiti di trasformazione Residenziali-Turistici). Trascorsi questi 30 mesi, corre l’obbligo di rivedere la compatibilità di questi piani con il dettato della legge sul consumo del suolo. Ad oggi sono passati già 17 mesi e ne rimangono solo 13 senza che nulla – come prevedibile – si sia potuto muovere su tale fronte, con piani giganteschi, anche di più di 60’000mq, di fatto non attuabili. Chi va a spiegare ai cittadini che a partire dal Giugno 2017 – peraltro poco dopo le nuove elezioni amministrative - anche la flebile possibilità di edificazione sarà (giustamente in linea con le nuove norme) ridiscussa mentre invece si dovrà continuare a pagare l’IMU in ragione di quasi un Euro per metro cubo teoricamente edificabile (fino al 2015 si pagavano solo 0.33Euro/mc)? Sembra proprio una truffa. L’IMU è un tributo basato sul valore commerciale attribuito da una delibera del Comune all’area fabbricabile, ed è giusto che venga pagato ….. sino a quando il valore è “reale”, ma lo stesso quadro normativo si sta evolvendo nella direzione di negare tale valore alle aree fabbricabili, dato che l’obiettivo dichiarato è quello di ridurle a ZERO nei prossimi 34 anni, con un primo step di controllo fissato a Luglio 2017. In allegato il testo della Legge Regionale Lombardia N. 31 del 28/11/2014. |
02-06-16, 18:37 | #7 |
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Riferimento: Aprica. Batosta Imu sulle seconde case
...............
Ultima modifica di stefanoterzi : 28-07-16 alle ore 11:02 |
23-10-16, 19:43 | #8 |
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Riferimento: Aprica. Batosta Imu sulle seconde case
Si avvicina la data entro la quale saremo chiamati a pagare la seconda rata dell’IMU, anche per le aree fabbricabili. Cosa è cambiato nel frattempo?
La Legge 31/14 prevede già da ora un trattamento più pesante per le edificazioni da attuarsi negli ATR (Ambiti di trasformazione):al comma 10 dell’art. 5 si dice infatti che “viene prevista una maggiorazione percentuale del contributo relativo al costo di costruzione entro un minimo del venti ed un massimo del trenta per cento, determinata dai comuni, per gli interventi che consumano suolo agricolo nello stato di fatto non ricompresi nel tessuto urbano consolidato.” Per intendersi, la stessa maggiorazione per terreni appartenenti al TUC (tessuto urbano consolidato) è pari solo al 5%. Ciò significa che costruire in un ATR costa di più che costruire nel TUC, e non solo per via delle urbanizzazioni: perchè la legge disincentiva le costruzioni negli ATR. I valori degli stessi terreni determinati con delibera Comunale ai fini IMU sono quindi troppo elevati. In aggiunta, tutto ciò è da leggere in un quadro di “conto alla rovescia”, per il quale le richieste di attuazione dei piani degli ATR devono pervenire al Comune entro il 1 giugno 2017 (fra 7 mesi). Ho già riferito di questa scadenza a fine maggio. Segnalo qui che il Comune, lo scorso 11 agosto, ha pubblicato l’avviso dell’inizio delle attività di redazione di una variante al PGT, (qui allegato). Alle righe finali l’avviso recita: “Si fa presente che ai termini dell’art 5 comma 6 della LR 31-14 tutte le aree edificabili inserite in ambiti di trasformazione perderanno la loro efficacia e quindi verranno riportate a destinazione agricola se non verrà presentata istanza relativa alla loro attuazione entro la data del 30.4.17”. Il Comune ci sta dicendo che allo stato attuale nulla si è mosso, e ci avvisa, quasi a dirci: presentate una proposta di variante, che forse facciamo in tempo ad approvarla prima che tutto sia compromesso dalla nuova Legge … e con buona coincidenza anche prima della scadenza del nostro mandato …… Si è invano chiesto al Comune di ribilanciare le dimensioni eccessive di alcuni ambiti di trasformazione (AT3 di 63000mq e AT2 di 43000mq) durante il processo di adozione/approvazione del piano, con osservazioni orientate in tal senso. In quella circostanza il Comune è andato – legittimamente quanto con una forte miopia - dritto per la sua strada respingendo ogni osservazione ispirata proprio a quei criteri che oggi ci vengono indicati come i principi meritevoli di attenzione per una proposta di variante. A poco più di due anni dall’approvazione del PGT (che il Comune ha partorito in 7 interminabili anni), il Comune ci invita a presentare varianti che siano volte ad esempio a richiedere “il frazionamento in sottocomparti di ampie aree azzonate ad Ambiti di Trasformazione, la diversa definizione dei relativi perimetri, e/o la modifica della tipologia di intervento”. Non sarebbe stato più serio e lungimirante ascoltare le osservazioni nel periodo a questo preposto e dare agli ATR dimensioni più contenute ed omogenee? Oppure il Comune si è reso conto solo ora di aver fatto previsioni irrealizzabili e cerca di correre ai ripari? Ad ogni buon conto ho presentato una richiesta di variante coerente con i principi indicati dal Comune ma senza modifica della tipologia di intervento. Un’ultima cosa: nell’avviso, il Comune ci dice che “nell’interesse della cittadinanza intende procedere ad una variante del piano di governo del territorio, finalizzata ad un miglior assetto del territorio e ad un aggiornamento normativo alle recenti disposizioni legislative”. Si sta riferendo ovviamente alla legge sulla riduzione del Consumo del suolo, ed all’intenzione di fare un primo passo perché il PGT ne recepisca le indicazioni, ma poi al punto 4 dell’avviso ci dice che verranno prese in considerazione, in particolare modo, tutte quelle proposte coerenti con il criterio di “trasformare aree non edificabili in edificabili”. Tali trasformazioni si baserebbero su un ipotetico bilancio a zero delle aree edificabili che però è impossibile da eseguire sino a quando il PTR (Piano Territoriale Regionale) ed il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) avranno recepito la stessa Legge 31. Che siano varianti ad personam? Se non succedesse nulla (le proposte di variante eventualmente presentate devono essere discusse, adottate ed approvate, e sono passaggi che richiedono tempo) effettivamente si profilerebbe all’orizzonte la possibilità che a Dicembre, e poi a Giugno si debba pagare ancora l’IMU (molto cara) su terreni che di lì a poco rischiano di perdere definitivamente la caratteristica di edificabilità, e che di fatto in molti casi l’hanno già persa dal Giugno 2014, quando sono stati inseriti in piani attuativi da paura, di estensione esagerata e di conseguenza inattuabili. E noi dobbiamo continuare a pagare sulla base di valori eccessivi. |
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