Il più «irresistibile e inquieto» dei romanzi di Lardi: dal giusto peso della trama, vitalizzata da una documentazione imponente quanto ben filtrata, al raggiunto equilibrio delle masse narrative, dalla distribuzione sapiente dei chiaroscuri, alla invenzione dei colpi di scena, al filtro assai responsabile della documentazione storica e per così dire d’archivio in direzione di una lettura spettacolarizzata e davvero gratificante, ma anche istruttiva. Così Giorgio Luzzi, valtellinese residente a Torino, introduce l’ultima opera di Massimo Lardi, poschiavino conosciuto anche in Valtellina, dal titolo “Acque Albule”.
Qui l'approfondimento:
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