Una guida di Teglio, divisa in due volumi, che raccoglie la storia e l’arte di tutto il comune, accessibile nel linguaggio, piacevole alla vista e documentata nei contenuti. Basterebbero questi pochi riferimenti per inquadrare “Teglio. La terra, l’arte, la storia” la guida edita dalla cooperativa editoriale “Quaderni Valtellinesi” con testi di Gianluigi Garbellini e foto di Franca Valli. Il primo numero sul borgo e sulle contrade del versante retico è stato pubblicato l’anno scorso, mentre è fresco di stampa il volume dedicato al fondovalle e al versante orobico. «Abbiamo pensato di lavorare a due distinti volumi perché il territorio di Teglio è molto ampio (parte retica, orobica e di valle) – spiega Gianluigi Garbellini -. Preziosa è stata la collaborazione di Franca Valli, fotografa molto scrupolosa e precisa e di don Mario Simonelli per il flash sull’archeologia». Un lavoro che Garbellini ha fatto gratis amore dei, ma «mi diverto – dice – e questo importante, altrimenti chi me lo farebbe fare». A parte la passione riconosciuta di Garbellini, le due guide di Teglio sono accomunate da un obiettivo. «Il desiderio è quello di dare uno strumento di conoscenza per la gente del posto e per i villeggianti – prosegue Garbellini -. Volevo evitare che la guida diventasse didascalica, così il linguaggio volutamente è molto piano, scorrevole, discorsivo. Si vuole quasi prendere per mano le persone e condurle durante la visita. Il corredo fotografico poi parla da solo e senza di quello il prodotto perderebbe senz’altro di attrazione visiva». Di pari passo, però, c’è un’impronta ben precisa: non si leggono leggére narrazioni, ma si denota un dettagliato studio storico, artistico e documentario. «Ho potuto lavorare più agevolmente al volume di Teglio perché avevo sotto mano diverse conoscenze sulla storia di Teglio, dei palazzi e delle famiglie – sempre lo storico -. Ho attinto informazioni dai documenti dell’archivio della parrocchia, dall’archivio di stato di Sondrio e di Milano. Tanti tasselli da cui è uscito il riferimento alla storia della castellanza unica di Teglio che comprendeva anche Aprica». Pregio dei due libri (che vanno tenuti insieme per una conoscenza reciproca) è anche questo: di essere una guida reale e una guida virtuale. Una guida reale perché i visitatori, con il volumetto alla mano, possono andare alla scoperta del borgo e dell’intero territorio, guida virtuale perché chi lo volesse in poltrona può sfogliare le pagine, informarsi e provare il desiderio di andare a vedere direttamente i monumenti o i palazzi.  Nel leggere il testo viene evidenziata la peculiarità di Teglio la cui ricchezza nel passato è stata rappresentata delle due sponde: nel versante retico c’erano i vigneti, i campi di grano saraceno e di segale, nel versante orobico i pascoli (basti pensare alla Val Belviso), i boschi e la coltura della castagna che nel passato era il mezzo di sussistenza fondamentale prima della patata. Nei documenti del Medioevo si valutano, infatti, gli appezzamenti di terreno in base al numero di “arbore”, ovvero il castagno. Nel versante orobico gli abitanti seminavano la canapa e la portavano nel versante retico. Una complementarietà che va ricordata, anche oggi e che fa la forza di Teglio (ma anche la debolezza visti i persistenti campanilismi).

Infine un occhio all’editore. La cooperativa editoriale “Quaderni Valtellinesi”  si è data compito di editare libri con questo particolare taglio sui diversi posti della Valtellina. Si è iniziato con il santuario della Madonna di Tirano, con gli xenodochi di S.Remigio e S.Perpetua, con la chiesa dell’Assunta a Morbegno e ora, per Natale sarà pronta una nuova guida di Tirano con testi di Gianluigi Garbellini e foto dell’architetto Dario Benetti. La lente di ingrandimento sarà puntata sul centro storico e sulle contrade.